Erni Kwast
Barbara Angiolini
Artista olandese dalle luminosità mediterranee e dalle volumetrie imponenti, Erni Kwast presenta un meraviglioso ‘ritorno all’ordine’ dal sapore Anni trenta in cui limpidi e rigorosi ordini compostivi accolgono figure dalle forme abbondanti e dai volumi delicatamente circoscritti e torniti da un raffinato disegno. Allestimenti spaziali che strutturati attraverso una rilettura dei dettami classicheggianti, come per l’impianto a forma piramidale, sono impreziositi da armonici e depurati accostamenti cromatici che conducono in atmosfere eteree senza tempo e in paesaggi silenti.
Fondate su un intimo legame tra forme e spazio, queste azioni pittoriche si caratterizzano per una inesausta ricerca di armonie tra valori tonali e luminosi giungendo a esiti di grande impatto lirico in cui un’astratta staticità, accentuata dall’impatto volumetrico e dall’eliminazione di ogni superflua caratterizzazioni fisionomica, viene rotta dalla leggiadria delle figure e dai loro movimento che nonostante l’imponente fisicità spezzano ogni idea di fissità e rendono queste opere una poetica fusione tra segno, volume e cromie.
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Barbara Angiolini
Artista olandese dalle luminosità mediterranee e dalle volumetrie imponenti, Erni Kwast presenta un meraviglioso ‘ritorno all’ordine’ dal sapore Anni trenta in cui limpidi e rigorosi ordini compostivi accolgono figure dalle forme abbondanti e dai volumi delicatamente circoscritti e torniti da un raffinato disegno. Allestimenti spaziali che strutturati attraverso una rilettura dei dettami classicheggianti, come per l’impianto a forma piramidale, sono impreziositi da armonici e depurati accostamenti cromatici che conducono in atmosfere eteree senza tempo e in paesaggi silenti.
Fondate su un intimo legame tra forme e spazio, queste azioni pittoriche si caratterizzano per una inesausta ricerca di armonie tra valori tonali e luminosi giungendo a esiti di grande impatto lirico in cui un’astratta staticità, accentuata dall’impatto volumetrico e dall’eliminazione di ogni superflua caratterizzazioni fisionomica, viene rotta dalla leggiadria delle figure e dai loro movimento che nonostante l’imponente fisicità spezzano ogni idea di fissità e rendono queste opere una poetica fusione tra segno, volume e cromie.
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